Golden Bridge, in Vietnam

Golden Bridge, in Vietnam

Se non sai che fare delle tue mani, trasformale in carezze.” (J. Salomé)


Il Golden Bridge – in vietnamita: Cầu Vàng, tradotto letteralmente in “Ponte d’oro” – è una struttura ideata a 1.400 metri sul livello del mare, sulle colline di Ba Na, ed è composta da una passerella pedonale di 150 metri.
Le gigantesche mani di pietra (hanno un’altezza di ca. 24 metri) – formate da telai realizzati in fibra di vetro e avvolti in una rete metallica – pare riescano a dominare il paesaggio ed allo stesso tempo a trasmettere un senso di pace e protezione.
«Le due mani giganti – dall’aspetto anticato – sono state volutamente impreziosite da fessure e rifiniture di muschio».

Il ponte permette ai turisti di raggiungere il villaggio di Ba Na Hills (una replica di un piccolo villaggio medievale francese) e vivere così con maggiore pienezza lo spettacolare panorama che si gode solo al termine di una delle corse in funivia più lunghe del mondo.
Il ponte costato 2 miliardi di dollari  – e inaugurato nel giugno 2018 –  fa parte di un progetto del governo per incentivare il turismo in Vietnam. L’iniziativa punta proprio sulla promozione internazionale dell’architettura tradizionale vietnamita che – secondo il giornale “Viet Nam News” – vanta numerosi sostenitori in tutto il mondo.
Nei pochi mesi trascorsi dall’apertura del ponte, l’infrastruttura ha attratto moltissimi visitatori, ospitato uno spettacolo di moda, e ispirato l’India a costruire qualcosa di simile.
E inoltre –  secondo l’agenzia francese Agence France-Presse – è divenuto una delle attrazioni più condivise sui social media.


«Siamo orgogliosi che la nostra opera sia stata condivisa da così tante persone in giro per il mondo» ha dichiarato all’agenzia Vu Viet Anh, il principale progettista e fondatore dello studio TA Landscape Architecture. Quello che lo rende così speciale è che la sua immagine è più simile a quella di un’opera d’arte piuttosto che a quella di un ponte tradizionale.
«La sensazione è quella di camminare sulle nuvole» è stato il commento di un turista interpellato dall’agenzia Reuters. «È un’opera davvero unica».

«Come proseguimento naturale dell’Avatar Garden, il ponte rappresenta esso stesso il mito degli dei, dell’essere umano e della Natura – spiegano dallo studio di architetti. – L’aspetto straordinario di queste due enormi mani è che sembra proprio che la struttura sia stata estratta da terra e venga adorata come fosse un dono della Natura.»

Lo studio, con sede a Ho Chi Minh City, ha affermato di aver progettato il ponte in modo che fosse perfettamente integrato con il suo ambiente.

«La chiave della progettazione era inserire l’opera all’interno di un sito unico senza danneggiare in alcun modo il costone della montagna» dando vita ad una vera e propria location esclusiva.

Infatti le colonne che sostengono la struttura, sono dipinte in modo che si confondano con la foresta per dare l’impressione che il ponte sia sospeso nell’aria.

Parlando ancora all’agenzia AFP, l’architetto Vu Viet Anh ha dichiarato di aver progettato, adiacente al ponte dorato, un secondo ponte d’argento che avrebbe dovuto assomigliare alla ciocca dei capelli di una divinità.

Fonte

www.webuildvalue.com

Maggio 2021