“L’ORA DEL TÉ” con i Tuareg

“L’ORA DEL TÉ” con i Tuareg

I Tuareg evocano immagini di un’epoca ormai dimenticata e romantica suscitando un alone di mistero.

Orgogliosi della propria storia e cultura, hanno una vita affascinante: la loro “casa” è circondata da enormi distese sabbiose e la notte riposano sotto un cielo stellato infinito.

Origini

I Tuareg si definiscono come Kel Tamahaq, ovvero “coloro che parlano la lingua Tamahaq”, anche se una derivazione diffusa riconduce l’origine alla parola Tārgī, “abitante della Targa” (in berbero significa “canale”).

I Tuareg sono chiamati “il popolo blu” a causa del colore dei loro abiti tradizionali. Potrebbero essere i discendenti dei Berberi autoctoni del nord Africa. Abitano da sempre l’area sahariana e – da secoli –  occupano i territori compresi tra Libia, Algeria, Mali, Niger, Burkina Faso, Nigeria e Ciad.

Questo gruppo etnico – principalmente nomade – vive di pastorizia e del commercio di sale, spezie e avorio.

Dalla notte dei tempi, si accompagnano ai dromedari per le traversate nel deserto, accampandosi in rustiche tende dove gustano il loro tipico tè.

Tradizioni

L’immagine dei Tuareg è peculiare tanto da essere ben chiara nell’immaginario comune. Ci si aspetta che siano alti di statura, con occhi scuri e pelle rigata dal sole, ma soprattutto che indossino il tipico turbante, il taguelsmut, che ricopre il viso quasi per intero. Quest’ultimo serve anche a gestire le alte temperature del deserto: infatti, il colore chiaro – generalmente indaco – ha anche questa funzione. Tuttavia, può variare a seconda della classe sociale: blu per i nobili, nero per le persone comuni, bianco per gli schiavi.

In più, i giovani hanno testa rasata e barba senza baffi, mentre gli uomini adulti hanno barba e capelli lunghi.

Le donne portano un velo sul capo e il viso scoperto; usano molto la cosmesi con rimedi naturali per proteggersi dal sole, ma anche per vanità. Prediligono, in questo senso, intricati decori e godono di grande importanza e libertà all’interno della società Tuareg. Gestiscono i possedimenti di famiglia, hanno diritto di divorzio e sono abili nell’artigianato, soprattutto nella creazione di gioielli.

La “Cerimonia del tè”

Il tè nel deserto per i Tuareg rappresenta una vera e propria cerimonia con la quale augurare buona fortuna agli ospiti o ai viaggiatori di passaggio.

Serve ad avvicinare le culture distanti, per rilassarsi dopo le fatiche del deserto e per stringere amicizie e alleanze tra diversi gruppi etnici.

Non si tratta di un rito veloce, ma di ben tre portate di tè: un modo per elevare lo spirito e meditare.

Si tratta di tre momenti specifici di preparazione: il primo è caratterizzato da un tè amaro (conosciuto come “tè della morte”); il secondo da un tè agrodolce (il “tè della vita”), ed infine il terzo da un tè dolce, intenso ed inebriante (noto come il “tè dell’amore”).

Una vera e propria appagante esperienza di incanto dei sensi.

Fonte

www.travelglobe.it

Aprile 2021